Piazza della Scala si presenta come il risultato di interventi parziali che si sono susseguiti nel tempo e, per tali ragioni, non sembra in grado di configurarsi mediante un’immagine unitaria e omogenea. A tale scopo nel 1979 venne dato incarico all’allora commissione Arredo Urbano del comune di Milano, composta tra gli altri da Belgiojoso, Gardella e Mari, di suggerire una sistemazione della piazza in grado di riorganizzarne l’immagine. La proposta, mai realizzata, di Mari prevedeva lo spostamento della statua, ravvisata come la principale causa del mal funzionamento dello spazio centrale per via delle sue eccessive dimensioni. Oggi, questa intuizione, trova nuovamente attualità nell’esigenza di configurare e potenziare un “foyer” per le nuove e importanti attività che su di esso affacciano. La piazza attuale contiene già in se tutti gli ingredienti necessari a sviluppare una proposta che ne riconfiguri radicalmente l’assetto senza stravolgerne l’identità. Spazio libero, zone di sosta, alberature, statua, zone ombreggiate e fontana, vengono coinvolti nel nuovo progetto attraverso la loro sola ricomposizione, finalizzata ad una ridefinizione delle gerarchie tra gli spazi. Si può sostenere che la proposta si articoli in tre semplici azioni, realizzabili attraverso un processo attuabile per fasi, sostenibile in termini economici e temporali.
Principali azioni progettuali:
1. Spostamento del monumento in largo Giringhelli in allineamento col portico del Teatro: – centralità dello spazio riconquistata attraverso la liberazione del centro; – bilanciamento del prospetto del Teatro in riferimento alla nuova spazialità, “nuova simmetria” nel dualismo portico-statua; – ricoinvolgimento del prospetto laterale del Teatro, oggi posto in secondo piano, come sfondo del monumento a Leonardo, nuovo punto focale; – nobilitazione di uno spazio poco sfruttato (largo Ghiringhelli).
2. Realizzazione di una pavimentazione delimitante uno spazio quadrato orientata a favore del Teatro: – definizione di un ampio spazio libero utile per eventi o manifestazioni, all’uso totalmente pedonalizzabile tramite la chiusura al traffico della porzione carrabile (stessa pavimentazione); – spazio di rappresentanza antistante il Teatro alla Scala, nuova “immagine urbana”.
3. Realizzazione di uno spazio di sosta dotata di tutte le atrezzature di arredo (sedute, alberature e fontana), delimitata da una pensilina curvilinea: – ridefinizione permeabile dello spazio pubblico complessivo suddiviso in sotto-ambiti riferiti ai singoli edifici; – la pensilina non occulta la vista dei prospetti delimitanti lo spazio ma, attraverso la sua geometria, media i differenti orientamenti dei fronti rispetto allo spazio centrale, presenza esile ma attiva; – all’interno del perimetro trova posto una zona calma, ombreggiata e protetta, quasi “domestica”.
I nuovi spazi, così configurati, trovano nuova identità anche attraverso la scelta dei materiali delle pavimentazioni. Il calcestruzzo, materiale “povero”, viene nobilitato attraverso l’uso del colore e della sua matericità. Per la grande piazza quadrata è prevista una pavimentazione in calcestruzzo pigmentato di colore oro, formata da grandi piastrelle rigate con differente inclinazione, realizzate su matrice, in modo da renderla cangiante al variare della luce naturale durante il giorno. Lungo la scanalatura centrale di ogni piastrella viene predisposta una striscia led per garantire un’illuminazione notturna a terra, diffusa e vibrante. All’interno della pensilina viene invece posata una pavimentazione continua in calcestruzzo architettonico a “sasso esposto”, realizzata con inerti a granulometria variabile di colore blu genziana. La piccola piazza colonnata è completata da sedute, vasi e fontana, ricoperti in lamiera smaltata blu. In questo spazio è predisposta un’illuminazione su palo orientabile, di nuova realizzazione capace di illuminare gran parte dello spazio pubblico.