Il gioco dei volumi sotto il sole
Il progetto prende le mosse da alcune semplici idee guida, formalmente esplicitate nell’aspetto esteriore del manufatto: il cuore del centro civico è costituito dalla sala per assemblee e concerti, ospitata dal massiccio parallelepipedo centrale che sorregge la grande terrazza, una sorta di piazza di quartiere aperta sul parco ma al contempo uno spazio protetto in virtù della sua posizione sopraelevata e del suo accesso presidiato attraverso il centro civico. Attorno a questo volume centrale si aggregano una serie di volumi minori, atti ad ospitare le diverse attività richieste dal bando.
Il piano terra dell’edificio è organizzato secondo una pianta libera ed é circondato da vetrate a specchio verso l’esterno che consentono una totale continuità tra gli ambienti del centro civico e il parco, senza rinunciare però ad una certa privacy per le attività che si svolgono all’interno.
Pianta libera e continuità interno/esterno sono funzionali all’accessibilità facilitata che deve caratterizzare un centro civico, il cui scopo è quello di essere aperto a tutti e di incoraggiare e facilitare le possibilità di incontro.
La vetrata specchiante che fa da basamento all’intero volume produce l’effetto di farlo “galleggiare” nel verde: il centro civico è concepito infatti più come un padiglione nel parco che come un classico edificio urbano, più come una copertura a protezione di uno spazio pubblico piuttosto che come un edificio chiuso in sè.
Questo suo ruolo di padiglione nel parco é richiamato anche dalla giocosa composizione delle geometrie che gli conferiscono una forte identità, affinchè possa diventare un punto di riferimento per la comunità.
La volontà di lavorare sulla copertura è dettata anche dalla consapevolezza che il tetto sarà a tutti gli effetti la “quinta facciata” del centro civico, che verrà a trovarsi in un contesto aperto e ricco di edifici alti e grattacieli, per cui la sua percezione dall’alto sarà un fattore importante.
Tutti sotto un tetto
Al piano terra del centro civico sono allocati una serie di spazi in sequenza dedicati a varie attività collettive e disposti a corona attorno al nucleo che
raccoglie invece tutti i locali di servizio.
Gli spazi collettivi sono tematizzati dalle diverse coperture che li definiscono, individuando l’area dedicata ai tavolini del bar per aperitivi come differente rispetto a quella occupata dai tavoli della sala da lettura, differenziando la ludoteca per i bambini dalla sala d’attesa per lo sportello del cittadino e del centro assistenza per i più anziani.
In questo modo tutte queste attività hanno i loro spazi dedicati, ma allo stesso tempo possono ampliarsi a discapito degli spazi limitrofi a seconda delle necessità e delle fasce orarie: per una cena di quartiere si potranno utilizzare tutti i tavoli sia della zona caffé che della sala lettura, così come per una festa di compleanno si potrà mettere in sinergia la ludoteca e lo spazio coi giochi per i bambini con i tavolini del bar e la cucina per il rinfresco.
I locali di servizio sono invece raccolti al centro di questo piano libero e sostengono fisicamente il grande volume centrale che contiene l’auditorium,
ovvero la sala per concerti o per assemblee dimensionata per ospitare un centinaio di persone.
Questa sala ha un’altezza doppia ed è caratterizzata dalla presenza di un ballatoio che, oltre a costituire una balconata utile per aumentare la capacità della sala in occasione di eventi particolari, distribuisce a tre stanze ricavate sotto alle coperture della corona, che si affacciano sugli spazi sottostanti.
Queste stanze sono acusticamente isolate grazie all’utilizzo di doppi vetricamera, tecnologia diffusamente impiegata e verificata nelle sale da
concerto, per cui si prestano ad ospitare sale prova musicali o altre attività “rumorose” che non possono svolgersi al piano terra senza disturbare quelle limitrofe.
L’isolamento acustico, garantito dalle tecnologie di realizzazione di questi ambienti, e quello visivo propiziato dalla quota più alta a cui essi vengono collocati, si coniuga però con la volontà di tenere assieme tutte le attività del centro civico all’interno di un unico spazio complesso, un paesaggio interno appoggiato sul parco della “Biblioteca degli alberi” e protetto dalla copertura.